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Piccole mance e grandi rapine
Per un vero sciopero generale
25 Novembre 2024
Dietro le piccole mance natalizie come il bonus cento euro, il governo Meloni agita la clava delle grandi rapine contro le masse popolari italiane.
Regalie fiscali ai ricchi, servizi pubblici devastati, a partire da scuola e sanità, autonomia differenziata, povertà di massa.
Uno sciopero di facciata non avrebbe successo. il 29 novembre la mobilitazione deve essere reale, e non potrà esaurirsi in breve tempo. Il 29 novembre deve partire una sollevazione di massa capillare, e non può vedere equivoci.
No ai sindacati meloniani come la CISL ma anche no ai trampolini verso palazzo Chigi di chi vuole approfittare del caos in cui Schlein e Conte hanno gettato i cocci del campo largo e la sinistra liberale.
Ci vuole una vera svolta: un piano economico capace di raccogliere le aspettative di masse impoverite e deluse e di indicare una vera alternativa socialista, a cominciare da un Sud oggi in mano a padroni e mafiosi.
Lottiamo dunque per obiettivi come la cancellazione del progetto del ponte sullo Stretto e la riconversione dei fondi previsti per esso in un grande piano di utilità sociale (risanamento ambientale, rilancio dei servizi pubblici come sanità, scuola, trasporti), l’adozione di una patrimoniale sui grandi capitali, la nazionalizzazione senza indennizzo di tutte le attività antisociali.
Le intimidazioni governative contro lo sciopero non sono solo un rito di circostanza: emerge il timore che una vera svolta sindacale possa minare le basi del consenso sociale di questo governo reazionario e, magari, favorire l’avvento di un governo dei lavoratori.
Il Partito Comunista dei Lavoratori continua il suo impegno all’interno di una mobilitazione unitaria e nello stesso tempo fa appello a tutti i compagni a rafforzare le sue file.