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Per una nuova stagione di lotte nella scuola e nella conoscenza!
1 Novembre 2024
Testo del volantino distribuito il 31 ottobre, giornata di sciopero della scuola, dell'università e della ricerca
A poco più di un mese dall’inizio di quest’anno scolastico, i dati sono gli occhi di tutti, soprattutto per quel che riguarda la situazione delle convocazioni e delle stabilizzazioni.
Anche quest’anno il numero delle insegnanti e degli insegnanti precari raggiunge cifre esorbitanti, superando i 250.000. Per quanto riguarda le procedure di stabilizzazione, il concorso bandito nel 2023 ci dà la (Valdi)tara per comprendere quanto tale meccanismo sia totalmente inadeguato e lesivo sia della continuità didattica sia del diritto alla stabilizzazione per centinaia di migliaia di insegnanti precari. Questo concorso, infatti, non riserva nemmeno l’abilitazione ai vincitori che non rientrano nei posti messi a concorso.
Dei 45.124 posti messi a disposizione per le assunzioni, soltanto 1.000 saranno destinati ai vincitori dei precedenti concorsi, penalizzando così enormemente migliaia di docenti che da anni sono in attesa del ruolo. Il tutto in una logica di divisione dei docenti che va a favorire soltanto il mercato dei ricorsi e favorisce la crescita del corporativismo invece dell'unità tra le lavoratrici ed i lavoratori della scuola. Come non pensare anche al caos della situazione delle GPS, nelle quali migliaia di docenti con anni e anni di insegnamento si sono visti scavalcare in molti casi da colleghi con anni di servizio in meno ma con titoli abilitanti acquistati all’estero.
Per quanto riguarda la situazione salariale, gli stipendi degli insegnanti italiani sono i più bassi tra quelli dei paesi OCSE. Complice sicuramente anche il basso investimento italiano nell’istruzione, pari soltanto al 4% del PIL. L’incremento stipendiale promesso da Valditara del 5,78% relativo al triennio contrattuale 2022-2024 è ben lontano dal tasso d’inflazione, che è pari a circa il 18%. Una situazione che costringe il personale ATA e gli insegnanti, precari e di ruolo, ad una quotidiana incertezza.
Consapevoli che solo un governo dei lavoratori potrà garantire la stabilizzazione di tutti i precari, nelle mobilitazioni della scuola di queste settimane, come nello sciopero del 31 ottobre proclamato da CGIL, USB, CUB e Unicobas saremo presenti con le seguenti rivendicazioni:
- Stabilizzazione di tutti i docenti e gli ATA con 36 mesi di servizio attraverso un percorso di formazione.
- Creazione di una GAE per tutti gli idonei dei concorsi straordinario 2020 e PNRR 2023.
- Creazione di una GAE per tutti gli abilitati nei percorsi TFA sostegno.
- Trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto.
- Convocazioni in presenza presso gli UST sotto il controllo delle organizzazioni sindacali.
- Un grande piano di lavori pubblici per la scuola per la messa in sicurezza gli edifici scolastici e per ridurre il sovraffollamento nelle classi, per risanare i 2.400 siti scolastici contaminati da amianto e tutte le strutture non in regola con i criteri antisismici (circa 80% dei plessi).
- Un reale aumento salariale di 350€ netti per tutti, precari e di ruolo e buoni pasto.
- No al blocco per i neoassunti, sì a pensioni dignitose.
- Pensionamento con 35 anni di lavoro o 60 anni di età.
- Pensione pari all’ultimo salario percepito.
- Internalizzare tutti gli educatori e tutto il personale dei servizi (mense ecc.)
- Una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione per finanziare opere pubbliche, stabilizzazioni e adeguamenti salariali nella conoscenza.
Via il governo Meloni, via banche e Confindustria, potere ai lavoratori!