Prima pagina
Un governo laburista aprirà un nuovo terreno di lotta
3 Luglio 2024
Pubblichiamo l'editoriale dell'ultimo numero del giornale dei compagni britannici di Workers Power.
Queste elezioni generali vedono i principali partiti e i loro leader più impopolari di qualsiasi altra competizione precedente. Ciò non è sorprendente. I conservatori hanno condotto quattordici anni di implacabili attacchi alle condizioni di lavoro e di vita della classe lavoratrice. Con l'eccezione di uno strato relativamente piccolo di proprietari di case e pensionati benestanti, il 4 luglio milioni di persone si recheranno alle urne sentendo la pressione di stipendi più bassi in termini reali rispetto al 2010, di liste d'attesa del servizio sanitario nazionale a livelli record e di scuole e università fisicamente o finanziariamente sull'orlo del collasso.
Rishi Sunak, il nostro non eletto primo ministro, è stato insediato dopo che una ribellione dei capitalisti della finanza obbligazionaria e della Banca d'Inghilterra ha messo bruscamente fine al governo di Liz Truss. La Brexit, grande "conquista" dei conservatori, ha minato l'economia e accelerato un'ondata velenosa di sciovinismo e razzismo contro immigrati e rifugiati.
L'altro cavallo in gara, in quella che per la maggior parte del Regno Unito è una corsa a due, è solo in piccola parte meno impopolare. Keir Starmer ha puntato la sua reputazione sull'esorcizzazione della linea e del personale politico della breve insurrezione di Corbyn. Il suo abbandono menzognero del programma che gli ha garantito l'elezione a leader, e le affermazioni secondo cui Israele ha «il diritto» di affamare due milioni di abitanti di Gaza, hanno fatto sì che Starmer si alienasse i giovani, i musulmani e diversi sindacati, tra cui Unite, il maggior donatore del partito. Il suo cancelliere ombra, Rachel Reeves, promette che un governo laburista sarà «il più filo-imprese» che il Paese abbia mai visto. La decisione di eliminare gli impegni di abolire la pratica del "licenzia e riassumi" (fire and rehire) e i contratti a zero ore è una prima indicazione del lato della barricata della guerra di classe nel quale si situano i loro istinti.
Data la convergenza tra laburisti e conservatori su molte questioni chiave, è comprensibile che molti traggano la conclusione che i due partiti siano uguali. Dal punto di vista del loro impegno verso il capitalismo, lo sono. Ma dal punto di vista delle forze sociali che rappresentano, non lo sono.
I Tories sono il partito della guerra di classe aperta. Ma il Labour, le cui finanze provengono quasi interamente dai sindacati, i cui membri, elettori e attivisti provengono per la maggior parte dalla classe lavoratrice, è un partito che cerca di conciliare al governo gli interessi antagonisti del capitale e del lavoro. È un partito che rappresenta la politica del riformismo: miglioramenti graduali per la classe lavoratrice all'interno del capitalismo.
Il riformismo nasce dall'esistenza di un'aristocrazia operaia relativamente numerosa, ben pagata e privilegiata: una parte della classe lavoratrice le cui condizioni di vita e di lavoro sono sufficientemente buone da far sì che essa abbia interesse a mantenere il capitalismo, invece di lavorare per la sua sostituzione con il socialismo.
È da questo punto di vista che i comunisti rivoluzionari affrontano la questione delle elezioni in Gran Bretagna. È chiaro che la classe operaia ha urgente bisogno di un partito diverso, che abbia un programma che rappresenti realmente i suoi interessi, che possa sviluppare e attuare una strategia per condurre la lotta di classe nei luoghi di lavoro e nelle strade, oltre che in parlamento.
La grande ondata di scioperi del 2022-2023 ne fu un chiaro esempio. Con lo sfacelo dei governi Johnson e Truss, i leader sindacali, prevedendo elezioni anticipate, hanno deliberatamente perseguito una strategia di scioperi limitati, per evitare – a loro modo di vedere – che una forte agitazione sindacale danneggiasse le possibilità elettorali del Labour o ponesse richieste "irragionevoli" a un governo laburista.
Con i laburisti all'opposizione, i leader sindacali possono sempre proporre un governo laburista come alternativa a una seria lotta sindacale. Ma quando il Labour è al governo, e deve scegliere da che parte stare, la storia è ben diversa. La strada per rompere il Partito Laburista e il sindacato filocapitalisti consiste nel mettere questo partito al governo, smascherare la natura antioperaia della sua leadership combattendo le sue politiche capitalistiche e, facendolo, raggruppare una consistente avanguardia di combattenti di classe per la creazione di un partito operaio rivoluzionario, armato di un programma marxista.