Internazionale
Il movimento studentesco greco verso il 17 novembre
13 Novembre 2019
Pubblichiamo il comunicato stampa rilasciato dal “Coordinamento nazionale delle assemblee generali e delle occupazioni”, riunitosi ad Atene il 31 ottobre 2019, al termine di una manifestazione studentesca di massa che ha attraversato il centro della città, affrontando la repressione poliziesca.
Il movimento studentesco in Grecia rialza la testa in queste settimane, contro la ristrutturazione del sistema scolastico e contro la repressione, in particolare dopo la minaccia di cancellazione dell’“asilo universitario”. Assemblee generali e occupazioni sono in atto in tutte le università.
Anche lunedì 11 novembre manifestazioni di massa si sono svolte ad Atene e Salonicco, dopo che la polizia in giornata era intervenuta alla Facoltà di Economia nella capitale, attaccando gli studenti che protestavano per la “serrata” imposta dal Direttore (fino al 17 novembre) per prevenire l’organizzazione e l’attività degli studenti.
Proprio in vista del 17 novembre, anniversario della rivolta del Politecnico del 1973 e giornata storica di lotta per il movimento studentesco greco, le organizzazioni sindacali degli studenti greci fanno appello alla costruzione del più ampio fronte di lotta dei settori colpiti dalle controriforme del governo di Nuova Democrazia.
Ringraziamo le compagne e i compagni di OKDE-Spartakos (Organizzazione degli Internazionalisti Comunisti di Grecia), oggi in prima fila nelle mobilitazioni studentesche, per l’invio di questi importanti documenti. È nostro augurio che possano contribuire, nel loro piccolo, alla ripresa anche in Italia del movimento studentesco, in forte crisi di prospettiva e direzione da molti anni, nonostante le imponenti mobilitazioni giovanili e studentesche a difesa dell’ambiente degli ultimi mesi. Dalla Grecia un esempio di coraggio, organizzazione, tenacia, radicalità.
Fare come in Grecia!
Salutiamo le manifestazioni di massa che hanno attraversato il centro di Atene con la partecipazione, attraverso le sempre più imponenti assemblee generali e occupazioni, di migliaia di studenti e di molti sindacati studenteschi da tutta la Grecia.
Ancora una volta vi è stata la dimostrazione di come il governo di Nuova Democrazia intenda confrontarsi con gli studenti: repressione intensa, lancio di prodotti chimici da parte della polizia, gas lacrimogeni e granate all’interno degli spezzoni nei cortei degli studenti. Il tutto per cercare di spaventarci, e indurci a non lottare.
Nonostante tutto questo, il movimento studentesco non si fa intimorire: la manifestazione è andata avanti dinamicamente e si è conclusa alla storica sede del Politecnico, dove si è tenuto il coordinamento dei sindacati studenteschi. La sempre più numerosa presenza combattiva del movimento studentesco per le strade evidenzia il clima di lotta che si respira nelle scuole e università.
Inoltre, è positivo e riempie di speranza il fatto che persino negli istituti più raramente coinvolti nel movimento studentesco si siano tenute assemblee generali, che si sono concluse con la decisione di intraprendere azioni di lotta dopo anni di inazione.
Tutto ciò dimostra che le politiche portate avanti da Nuova Democrazia non rappresentano che una provocazione per gli studenti e il movimento studentesco.
Il governo di Nuova Democrazia, percorrendo la strada tracciata da Syriza, rimanendo fedele all’UE e all’OCSE, inasprisce l’attacco al mondo del lavoro e all’istruzione pubblica. Oltre all’abolizione dell’asilo universitario (attacco sferrato in un periodo, quello estivo, in cui il movimento studentesco è più debole), che è stato finora un fronte centrale del nostro intervento e un esempio delle politiche repressive [portate avanti dallo Stato], è stata votata (per di più “di notte”) l’equiparazione della laurea tra università pubbliche e college privati, come parte della controriforma varata.
Inoltre, gli annunci del Ministero dell’Istruzione e la discussione che si è aperta riguardo alla riforma dell’istruzione, rendono evidente in che direzione stia andando l’attacco del governo, che mira alla ristrutturazione radicale del sistema educativo ad ogni livello. Annunci che riguardano l’esclusione degli studenti che siano più di due anni fuori corso, i criteri di valutazione dei docenti, il sottofinanziamento, l’ulteriore privatizzazione del sistema universitario, l’introduzione del numero chiuso (con criteri stabiliti dalle università), il ripristino della “base 10” per poter accedere all’università (almeno 10/20 nel punteggio medio alle superiori), consigli di amministrazione per la gestione degli atenei, una modifica dei percorsi di studio – con una conseguente svalutazione della laurea – verso un’ulteriore subordinazione dell’università alle esigenze di mercato.
Non faremo alcun passo indietro rispetto alle nostre rivendicazioni! Facciamo appello a tutti i sindacati studenteschi per dare il via ad un nuovo ciclo di lotte.
Chiediamo a tutti i settori del mondo dell’istruzione oggi sotto attacco di scendere per le strade, a partire dal 4 novembre, al fine di bloccare i piani di Nuova Democrazia.
Chiediamo a tutti gli studenti delle scuole superiori di mobilitarsi, poiché le misure proposte dal ministero toccano anche loro. In particolare, le modifiche restrittive riguardo all’accesso alle università (“base 10” e il numero chiuso fissato dai dipartimenti delle università) avrà come risultato quello di rendere la vita quotidiana degli studenti medi e delle loro famiglie soffocante. Le ragazze e i ragazzi proletari si troveranno in una posizione più difficile, mentre, allo stesso tempo, vengono rafforzate e create nuove università e college privati.
Inoltre, dal momento che è già in vigore la legge sulle qualifiche degli insegnanti e sul “regime indefinito continuo” (ovvero il lavoro precario e flessibile degli insegnanti), chiamiamo tutti gli insegnanti – precari e a tempo indeterminato – a unirsi alla nostra lotta attraverso mobilitazioni e scioperi massicci.
Riprendendo il filo del movimento di lotta degli anni precedenti, lavoriamo per la creazione di un fronte ampio e di massa di tutto il mondo dell’istruzione contro la ristrutturazione imminente dell’intero sistema educativo!
Continuiamo la nostra lotta con imponenti assemblee generali e occupazioni, anche in vista dell’anniversario dell’insurrezione del Politecnico di Atene.
Vogliamo un Politecnico che sia sempre affollato e vivo, aperto alle persone e ai giovani.
Difendendo l’asilo, conquista della rivolta del novembre 1973, costruiamo una grande mobilitazione, antimperialista e antigovernativa, per 17 novembre.
Atene, 31 ottobre 2019