Dalle sezioni del PCL

30 giugno 1960. Cinquantasette anni dopo: ricordare per rilanciare!

Genova ricorda il 30 giugno 1960 con un corteo unitario: duemila persone sono scese in piazza non solo per ricordare il fatti del 1960 ma per rilanciare la necessità di un antifascismo di classe e di una società nuova

2 Luglio 2017
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Nonostante il clima allarmista creato nei giorni precedenti, Genova ha dimostrato di poter scendere in piazza garantendo lo svolgimento pacifico del corteo. Una manifestazione tranquilla, ma organizzata e determinata, che ha visto la presenza di tantissimi giovani, di famiglie, di cittadini di origine straniera, di lavoratori e pensionati. Voci nuove di chi deve costruirsi un futuro, voci di chi nel 1960 c'era o di chi l'ha conosciuto dai protagonisti diretti di quella giornata, voci di una classe che ieri ha dimostrato di potersi unire per diventare di nuovo protagonista e rivendicare libertà dal fascismo e dallo sfruttamento. Da ieri può iniziare quel percorso di unità voluto dagli organizzatori.

Qui di seguito l'adesione della sezione genovese del Partito Comunista dei Lavoratori:


PER UN ANTIFASCISMO DI CLASSE E ANTICAPITALISTA,
IL PCL ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 30 GIUGNO

Per il prossimo 30 giugno è stata organizzata un'importante manifestazione antifascista a Genova, alla quale come PCL aderiremo convintamente, unendoci ai compagni promotori: l'ARCI 30 Giugno, i centri sociali e Rifondazione Comunista. Questa manifestazione sarà un'occasione per ricordare la storica giornata del 30 giugno 1960, ribadendo la necessità di lottare, oggi come allora, contro il proliferare di formazioni politiche fasciste, dichiarate e non: Casapound, Forza Nuova, Blocco Studentesco. Ma non solo: sarà anche un'occasione per dire no alle politiche filopadronali e filocapitaliste che tanto il centrodestra (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia) quanto il centrosinistra (PD e sodali) stanno portando avanti a livello nazionale e locale, da diversi anni: precarizzazione e aggressione ai diritti dei lavoratori (Jobs Act), privatizzazioni o spacchettamento aziendale (per Amiu, Amt e Atp), tagli al welfare (su scuola e sanità), politiche anti-immigrati (su tutte, il recente decreto Minniti-Orlando), sperpero di denaro pubblico (per grandi opere inutili come Gronda e Terzo Valico), con l'inevitabile giro di mazzette al seguito. E per ricordare che solo un antifascismo di classe e anticapitalista è in grado di opporsi efficacemente alla propaganda velenosa delle organizzazioni fasciste, e fermare le politiche antioperaie delle formazioni filopadronali sopra dette.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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