Dalle sezioni del PCL

Dai comunali ai musei civici alla Ilnor

Unifichiamo le lotte! Fermiamo l'arroganza di Brugnaro e la sua banda!

8 Aprile 2017

Testo del volantino distribuito in occasione della manifestazione di sabato 8 a Mestre dei lavoratori comunali e dei lavoratori dei musei civici veneziani.



I lavoratori del Comune, alle prese con una giunta arrogante e dispotica, stanno conducendo una battaglia che va avanti da lungo tempo, colpiti nei diritti e nel salario in nome del mantenimento del patto di stabilità e delle politiche della giunta Brugnaro.

L'attacco ai servizi pubblici erogati dal Comune colpisce anche gli utenti. Si pensi, ad esempio, alla riduzione della apertura al pubblico degli uffici anagrafe, o alla situazione del comparto degli asili nido dove i lavoratori e le lavoratrici sono costretti a continui trasferimenti per tappare i vari buchi nel corso della giornata, con evidente danno per la qualità del servizio e per i lavoratori stessi.

Oltre a ciò, nei mesi scorsi, non è stato rinnovato il contratto a decine di lavoratori precari del Comune, che sono andati così ad ingrossare le schiere dei disoccupati.

Centrale è anche il tema del premio di produttività, che la giunta ha deciso di erogare con criteri totalmente arbitrari, utilizzando una modalità, che favorire clientelismo e servilismo.

Anche i lavoratori dei Musei Civici Veneziani stanno da tempo conducendo una dura lotta contro Fondazione e Giunta: in vista del prossimo cambio di appalto, per le centinaia di lavoratori e lavoratrici dei servizi in appalto dei Musei non sono previste le dovute tutele che garantirebbero la continuità lavorativa. Non solo, oltre la arbitraria possibilità per le aziende che subentreranno di aver mano libera sulle assunzioni, nel bando di gara varato dal Comune sono previsti tagli al personale e tagli di ore di prestazione.

Su un altro settore, quello industriale, i lavoratori della ILNOR di Gardigiano di Scorzè per scongiurare la chiusura dell’azienda sono in questi giorni in assemblea permanente e stanno occupando la fabbrica. Non si tratta di una situazione di mancanza di commesse, bensì la proprietà, la famiglia Gnutti, ha deciso di concentrare tutta la produzione nello stabilimento di Brescia facendo letteralmente saltare il precedente accordo che prevedeva la continuità lavorativa a Gardigiano, ponendo quindi l’ignobile ricatto del trasferimento di tutti i dipendenti a Brescia. È evidente che questa manovra è una sporca provocazione che punta solo allo sfiancamento dei lavoratori e in prospettiva, al licenziamento.

Di fronte a questa situazione, è necessario fare un salto di qualità: serve dare una svolta alle lotte. A partire dal protagonismo dei lavoratori si cominci a mettere insieme le tante battaglie sparse, a cominciare da quelle nel territorio veneziano: Comunali musei fabbriche, ma anche i lavoratori delle portinerie dell'Università Cà Foscari e delle mense ospedaliere. Tante lotte una sola lotta deve essere la parola d’ordine!

É inoltre fondamentale dotarsi di un programma efficace per contrastare le nostre controparti.
Bisogna organizzare una grande assemblea di tutti i lavoratori del veneziano per sviluppare parole d’ordine che devono essere tanto radicali quanto radicale è l’aggressione in atto:

ripudio del patto di stabilità e delle multe milionarie verso il comune; cancellazione unilaterale del debito comunale verso le banche; ripubblicizzazione delle società partecipate, sotto il controllo dei lavoratori; controllo diretto e democratico dei lavoratori sull' erogazione dei premi di risultato; garanzie occupazionali salariali e normative per tutti i lavoratori attualmente occupati nel settore deli appalti dei musei; blocco dei licenziamenti, esproprio senza indennizzo delle aziende che chiudono e licenziano, con la rivendicazione della nazionalizzazione sotto il controllo di chi lavora.

Per ottenere questo bisogna mettere in campo una mobilitazione prolungata, radicale e di massa, sostenuta da una cassa di resistenza per finanziare gli scioperi. Bisogna arrivare ad un vero sciopero generale ad oltranza perché è l'unica via capace di opporre una resistenza reale all'aggressione sociale di padronato e governi. L'unica via che può realmente incidere sui rapporti di forza e strappare risultati.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Venezia "Pietro Tresso"

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